Allattamento al seno

Allattamento: l’alimentazione migliore per il neonato e per la mamma

Il latte materno contiene tutti gli ingredienti per una nuova vita sana: fornisce nutrimento, aumenta le difese immunitarie e favorisce la crescita. È costituito principalmente da acqua, lattosio, lipidi, proteine e oligosaccaridi.

Di conseguenza il latte che ogni mamma produce è quello giusto per il suo bambino.

La composizione nutrizionale del latte materno cambia man mano che il bimbo cresce adattandosi alle sue esigenze. Esigenze che variano molto velocemente soprattutto nei primi mesi di vita. Ad esempio durante i primi 4 – 5 giorni dopo il parto la ghiandola mammaria produrrà il colostro, un liquido denso e giallo ricco di beta–carotene, una sostanza che stimola la produzione di melanina e la crescita dei tessuti corporei. Il colostro è ricchissimo di anticorpi, viene definito anche “la prima vaccinazione del bambino”, ed è costituito da acqua, grassi, carboidrati, immunoglobuline, fattori di crescita, proteine, sali minerali. Oltre a fornire tutto ciò che al bambino necessita per i primi giorni, funziona anche da lassativo per agevolare l’emissione delle prime feci (meconio), evitando così che la bilirubina, sostanza di scarto prodotta dall’eliminazione dell’eccesso di globuli rossi con cui un bambino nasce, venga riassorbita dall’intestino causando l’ittero. La sua composizione è diversa da quella del latte di transizione, che a sua volte differisce dal latte maturo, che nutrirà il neonato circa dieci giorni dopo il parto. Vi sono delle differenze, inoltre, tra il latte “iniziale” e il latte “terminale” di una poppata. Il primo latte è abbondante e trasparente, ricco di proteine, lattosio e altri nutrienti. Il latte terminale, invece, è più denso e bianco. Presenta anch’esso proteine e lattosio ma a differenza di quello iniziale è più ricco in grassi.

Allattare richiede energia. Una mamma che allatta al seno consuma in media di 500 calorie al giorno. Nutrirsi bene sin dalla gravidanza è determinante per poter allattare con serenità.

Molte mamme mi chiedo se durante l’allattamento devono evitare determinati dei cibi come ad esempio latticini o fragole. La cultura popolare tratta con allarme ed enfasi l’alimentazione della madre in allattamento, ma, se davvero si dovessero escludere tutti i cibi proibiti dalla sua tavola, la sua alimentazione sarebbe monotona, ansiogena e debilitante. La composizione del latte materno non deriva direttamente dagli alimenti che la mamma ha mangiato, ma questi vengono prima metabolizzati, mandati nel circolo sanguigno, e infine arrivano agli alveoli della ghiandola mammaria, dove viene sintetizzato il latte. Il latte ha delle valenze nutritive molto importanti, ed è qualcosa di molto più complesso di un cibo. Esso è un vero e proprio “tessuto vivo” ed è sintetizzato attraverso complicati processi che interessano vari organi e tessuti materni. A volte è vero che il suo gusto, il colore o la composizione, sono influenzati dal cibo assunto nell’immediato come è il caso del curry che insaporisce il latte rendendolo speziato, del betacarotene che ne influenza il colore facendolo tendere all’arancione, oppure del pesce azzurro che contribuisce a farne aumentare il DHA ed altri acidi grassi benefici. Ma è proprio la varietà, nell’alimentazione materna, che consente al bambino di ricevere stimolazioni benefiche di ogni tipo attraverso il seno e di prepararsi all’alimentazione solida. In allattamento non accade niente di diverso da ciò che accadeva in gravidanza, quando il bambino sperimentava già diversi sapori e sostanze attraverso il liquido amniotico. Una mamma che allatta deve vivere e godere l’alimentazione come fonte di benessere. Possiamo quindi ribaltare la prospettiva proposta dalla cultura popolare, pensando che i differenti e gustosi cibi che influenzano la composizione del latte di mamma sono un valore aggiunto per il bambino.

Durante l’allattamento è consigliato astenersi dagli alcoolici e dalla caffeina.

Se si beve un bicchiere di vino e subito dopo si allattata, il bambino avrà gli stessi problemi della mamma anche a livello neurologico: l’alcool passa interamente nel latte materno, se assunto appena prima di una poppata e supera la barriera ematoencefalica del bambino. Sarebbe meglio anche evitare di bere più di un caffè nell’arco delle 24 ore o di assumere diversi cibi e bevande che contengono questa sostanza o sostanza affini, quali the, cioccolato, cola.

L’organismo della madre, durante l’allattamento, si autoregola mettendo in primo piano il benessere del bambino.

La fame e la sete di una mamma che allatta sono di solito più intense, tuttavia anche nel caso di una madre moderatamente denutrita, il suo latte sarebbe adeguato allo sviluppo del suo bambino. Sicuramente nel post parto e in allattamento sono richieste energie in più, così come più liquidi: un’alimentazione quantitativamente adeguata, sana e variata, sarà sicuramente utile a mantenerla in un buono stato di salute generale. Una mamma che allatta e che si nutre adeguatamente non ha bisogno di integratori di alcun tipo per sostenere il suo organismo e non ha bisogno di integratori per aumentare o migliorare la qualità del suo latte. Nel post parto il meccanismo di produzione del latte è esclusivamente endocrino e, successivamente, poppate frequenti, regolate in base alla richiesta del bambino e all’offerta della madre, sono in grado di regolare perfettamente la quantità e la qualità del flusso di latte.

Se il latte materno rappresenta l’alimento ottimale per il bambino nato a termine lo è ancor di più per il bambino nato pretermine.

Se pensiamo al nato prima del termine, infatti, non dobbiamo dimenticare che questo bambino ha interrotto un percorso di crescita quale quello che si realizza durante il terzo trimestre, quando avviene un importante crescita sia in termini quantitativi (peso, lunghezza, circonferenza cranica) sia in termini qualitativi (massa magra, massa grassa). Quindi, un bambino che nasce prima del termine si trova alla nascita in una situazione d’emergenza nutrizionale. È importante attuare nell’immediato post natale una nutrizione parenterale, per via endovena, che mimi la nutrizione materno- fetale, con latte materno. Un alimento ottimale alternativo al suo latte è rappresentato dal latte donato.

1 commento
  1. Dario
    Dario dice:

    Ho letto l’articolo e ringrazio la dottoressa D’Agostino per le preziose informazioni che ci ha dato. Dario Cardone

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