Attenzione agli alimenti nervini: tè, cacao e cola possono causare iperattività nei bambini

A volte l’eccessiva vivacità di un bambino pone i genitori in una situazione di allarme inducendoli, senza anamnesi e diagnosi adeguate, a credere che il bambino possa soffrire di Iperattività e disturbi dell’attenzione (ADHD). A causa di questo immediato allarmismo non viene considerata l’ipotesi che l’eccessiva assunzione di cibi eccitanti, i cosiddetti cibi nervini, da parte dei bambini possa essere responsabile della quantità infinita di energie alle quali ovviamente i bambini sentono di dover dare sfogo e che spesso sfiniscono i genitori.

Nella categoria degli alimenti nervini vengono tradizionalmente inseriti il tè, il caffè, il cacao, bevande a base di cola e tutti i prodotti alimentari che li contengono in quantità importanti.

Le sostanze nervine contenute in questi alimenti sono varie: caffeina, teobromina, teina, taurina, guaranà, efedrina, sinefrina. Le principali proprietà attribuitegli sono le proprietà toniche, capaci di agire stimolando il sistema nervoso centrale e quello periferico migliorando così l’efficienza fisica e psichica. Tali effetti sono strettamente legati alla dose, alla frequenza di assunzione ed alla sensibilità individuale.

In particolare l’abuso di alimenti e bevande contenenti sostanze nervine può portare ad una serie di sintomi quali tachicardia, tremori, ipertensione, nervosismo. Nel lungo periodo un’assunzione cronica ad alto dosaggio può causare gastriti o ulcere.

Non dobbiamo, inoltre, dimenticare le loro proprietà anoressizzanti. Ragion per cui, alla luce dei dati allarmanti sull’aumento di casi di anoressia e bulimia nell’adolescenza e nella preadolescenza, è necessario che la famiglia attenzioni l’uso e l’eventuale abuso di alcuni alimenti che contengono tali sostanze. In generale, i cibi nervini non contengono calorie (a parte il cacao) né princìpi nutritivi fondamentali, ma vengono spesso associati a zuccheri complessi con l’elevato rischio di andare incontro a sovrappeso più o meno importante.

È compito dei genitori educare il bambino a un’alimentazione sana e bilanciata che alterni tutti i principi nutritivi nelle quantità corrette.

Una corretta alimentazione deve garantire il giusto equilibrio nell’apporto delle proteine sia di origine animale che vegetale, degli zuccheri semplici e complessi favorendo il consumo di pane, pasta, riso, patate e riducendo quello di dolci e merendine confezionate, dei grassi animali e vegetali e che fornisca anche il giusto supporto di vitamine, sali minerali e fibre. La consulenza di un nutrizionista, associata al buon senso ed al buon esempio dato dai genitori, rappresenta l’approccio migliore all’eccessiva vivacità dei bambini che assumono comportamenti alimentari non adatti alle loro reali esigenze nutrizionali e al livello di attenzione necessario per lo svolgimento delle attività quotidiane.

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