Prodotti integrali pro e contro dei cibi integrali

Benefici e controindicazioni dei cibi integrali

Acquisire conoscenze scientifiche veritiere in merito a ciò che mangiamo è di certo il primo passo verso la consapevolezza alimentare e la salute. Tra i tanti alimenti di cui ci nutriamo ho deciso di trattare oggi i prodotti integrali, sempre più spesso presenti nei nostri carrelli della spesa e sulle nostre tavole.

Che l’integrale in condizioni fisiologiche normali faccia bene è di certo indiscusso perché si tratta di alimenti ricchi di fibre, minerali, sostanze fitochimiche e vitamine che vanno persi nei cibi troppo raffinati.

Presentano, inoltre, un indice glicemico inferiore rispetto agli alimenti raffinati, favoriscono il senso di sazietà e stimolano la peristalsi intestinale contrastando la stipsi. Tutte queste caratteristiche oltre alla capacità di ridurre l’assorbimento dei grassi e del colesterolo rendono i cibi integrali degli ottimi alleati contro le patologie cardiache e croniche oltre a prevenire diverse forme tumorali. Come spesso però si dice “non è tutto oro ciò che luccica” e anche il tanto osannato integrale per alcune persone può essere veramente dannoso.

È sconsigliato per tutti coloro che presentano reflusso gastroesofageo, gravi gastriti, dispepsie, diverticolosi, meteorismo e malattie infiammatorie croniche intestinali (soprattutto in fase acuta).

In queste specifiche condizioni le mucose dello stomaco e/o dell’intestino si trovano in uno stato irritato o infiammato perciò è molto importante evitare di causare ulteriori stress con eccessi di fibre. In ogni caso l’assunzione dei cibi integrali per coloro che non sono abituati a mangiarlo o per coloro che hanno appena superato una fase acuta delle suddette problematiche deve avvenire necessariamente in maniera graduale in modo da consentire all’organismo di adattarsi e settarsi alla condizione.

Un altro aspetto da non sottovalutare è la scelta dei prodotti integrali. Spesso in commercio troviamo un “finto integrale” prodotto cioè dall’assemblaggio di farine raffinate e crusca.

È importante saper distinguere questo dal “vero integrale” cioè da un prodotto che presenta almeno il 51% di tutte e tre le componenti del seme (crusca, germe ed endosperma). Per far ciò dobbiamo imparare a leggere le etichette e prestare attenzione che sui prodotti sia riportata la dicitura “farina di grano tenero integrale” o ” farina di frumento integrale”: se questi termini non sono presenti sulla confezione diffidiamo dall’acquisto perché di certo non sarà un prodotto veramente integrale.

1 commento
  1. Roberto
    Roberto dice:

    Articolo estremamente interessante. Suggerirei però, al fine di garantire un’ulteriore chiarezza ed affidabilità, di citare fonti autorevoli (relativamente ai benifici e alle controindicazioni, per esempio). Grazie

    Rispondi

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