Obesità infantile

Obesità infantile: dobbiamo mettere i nostri figli a dieta?

Negli ultimi decenni è cambiato il modo in cui i bambini trascorrono il loro tempo libero. Si è passato dal giocare al parco e dal fare passeggiate all’aria aperta a qualcosa di molto più statico come il guardare la televisione, giocare ai videogiochi, passare le ore attaccati ai social. L’avvento della tecnologia ha reso senza dubbio la vita più comoda, ma l’uso incontrollato di queste comodità porta a numerosi effetti collaterali: tra cui l’obesità infantile.

L’Italia è tra i Paesi europei in cui il problema del sovrappeso e dell’obesità in età scolare è più diffuso. Il 20,4% dei bambini è in sovrappeso, il 9,4% è obeso e i gravemente obesi sono il 2,4%.

L’obesità può sicuramente essere definita come una patologia multifattoriale, ossia possono essere diverse le cause che portano il bambino ad essere obeso. Vi possono infatti essere cause ormonali o genetiche di obesità infantile, peraltro abbastanza rare. Nella maggior parte dei casi di obesità, infatti, le cause sono rappresentate da cattive abitudini alimentari ed errati stili di vita (spesso troppo sedentario), ambiente familiare e condizioni socioeconomiche. Una iperalimentazione nei primi due ani di vita può portare ad un aumento del volume delle cellule adipose, come pure ad un aumento del loro numero: ciò porterà da adulti ad una predisposizione all’obesità. Per questo è importante intervenire più precocemente possibile, proprio durante l’età evolutiva, per dare maggior possibilità di ottenere risultati migliori e soprattutto più duraturi.

Una corretta educazione alimentare è il primo passo. L’esercizio fisico poi, se abbinato a un corretto regime alimentare, può risolvere buona parte dei problemi causati dalla sedentarietà e dall’eccessivo peso corporeo.

I genitori hanno un ruolo fondamentale nel prevenire questo problema, dando il buon esempio e proponendo a tutta la famiglia una corretta alimentazione, con una dieta bilanciata senza eccessi proteici e di zuccheri ma ricca invece di frutta, verdure e legumi. Una sana colazione rappresenta una prima linea guida per educare i bambini a una sana alimentazione. Poi i bambini fino ai 12 anni dovrebbero mangiare almeno 5 volte al giorno: diversi studi suggeriscono un possibile effetto nella riduzione del senso di fame garantito da regolari frequenze alimentari. Oltre ai 3 pasti principali (colazione, pranzo e cena), si raccomanda dunque di consumare 2 spuntini, uno a metà mattina e uno a metà pomeriggio con l’intenzione di ridurre la fame fino al pasto successivo.

Promuovere l’attività fisica nei bambini non significa necessariamente coinvolgerli in un’attività sportiva strutturata, ma avere uno stile di vita attivo (camminare a piedi, andare sul triciclo o in bicicletta, giocare all’aperto, fare le scale ecc. .) Il movimento non è solo sport, è anche gioco. Andare in bicicletta, passeggiare e giocare all’aria aperta: tutte attività che devono far parte delle abitudini quotidiane di bambini ed adolescenti di tutte le età.

I genitori dovrebbero, perciò, essere i primi ad accorgersi dell’eccessivo aumento di peso del bambino, rivolgendosi al proprio pediatra oppure a un nutrizionista.

Il trattamento per l’obesità infantile è in base all’età e ad altre condizioni mediche, di solito comprende cambiamenti nella dieta e nel livello di attività fisica. Per i bambini al di sotto dei 10 anni, solitamente l’obiettivo del trattamento può essere il mantenimento del peso corporeo, piuttosto che il dimagrimento. Questa strategia permette al bambino di “aggiungere” centimetri in altezza, ma non chili.

Una strada importante da percorrere è quella della prevenzione, che passa attraverso una serie di azioni che coinvolgono tutta la famiglia:

  • Variare il più possibile la dieta, evitando la monotonia: prediligere cotture semplici ( ai ferri, al vapore, al cartoccio).
  • Condire le pietanza con olio extravergine di oliva ed aromatizzare con erbe, spezie, prive di calorie.
  • Non saltate i pasti e non fateli saltare ai vostri figli. Al mattino inziate la giornata con una buona colazione, costituita da latte parzialmente scremato oppure yogurt, fette biscottate (in numero limitato e ,magari, con un velo di marmellata), biscotti secchi oppure cerali (non con zuccheri aggiunti).
  • A metà mattina e a metà pomeriggio ideale uno spuntino con un frutto, uno yogurt oppure un pacchetto di crackers.
  • A pranzo niente panini farciti, consumati di fretta: preferire un primo piatto, pasta o riso, meglio se integrali, condito in modo semplice, magari con verdure.
  • Alla sera un secondo piatto a base di pesce o carne o formaggio o uova è indispensabile per coprire il fabbisogno proteico. Sempre accompagnamento una porzione abbondante di verdura, un piccolo panino integrale ed un frutto fresco.
  • Non usare il cibo come premio, questo potrebbe portare ad una serie di meccanismi inconsci che portano il bambino a ricercare il cibo qualora dovesse sentirsi insoddisfatto per attuare il meccanismo “ricompensa”.
  • Fatevi aiutare nella preparazione delle pietanze. Cucinando insieme, il bambino potrebbe assaggiare alimenti che non piacciono.
  • Concordate con il bambino un’attività sportiva. Lo sport è importante in quanto, oltre ad avere un effetto positivo sul peso, aiuta anche il bambino a relazionarsi con i coetanei.
  • Non colpevolizzate il bambino per il suo peso. Stiamo attenti a non creare un’avversione nei confronti del cibo, in quanto questo potrebbe essere pericoloso e portare ad un cambiamento da una condizione di sovrappeso e obesità ad una di anoressia e bulimia.
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